Così Fedez riempie il vuoto della istituzioni



 

Un tempo, non molto lontano, gli omosessuali finivano confinati nei gulag sovietici e condannati ai lavori forzati o nei campi di concentramento nazisti e poi venne la democrazia capace di garantire a tutti una vita dignitosa nel rispetto della singolarità dell'essere umano.

Dopo anni di discussioni e di qualche diritto acquisito, sudato e atteso con pazienza, gli omosessuali hanno potuto essere riconosciuti nei loro di diritti sacrosanti anche se la discriminazione continua a manifestarsi nella nostra società, sono noti i pestaggi e gli atti di bullismo nei loro confronti. Anche Papa Francesco ha affermato che le persone omosessuali devono essere rispettate e non discriminate, mentre in parlamento la legge Zan contro la omotransfobia attende il suo momento: prima c'è tutto il resto...

Ed infine giunge Fedez, un cantante della nostra epoca amato dai giovani e con un seguito altissimo sui social; lui ha parlato dei diritti dei diversi e come con disprezzo strisciante, a volte palese, sono sempre stati appellati i gay. Una ghettizzazione incapace di essere arginata dalla cultura e, mentre la legge si fa attendere, dobbiamo accontentarci della presa di posizione lodevole di Fedez per sottolineare il vuoto delle istituzioni. Molti obiettano che i cantanti non dovrebbero sostituire i pensatori, già, ma i pensatori cosa stanno facendo di concreto? Io stessa tempo fa, discriminata perché eterosessuale durante un convegno dove parlavo di relazioni omosessuali, avevo deciso di tacere per sempre.

Ora dico no, non posso non parlare, non posso stare dalla parte di chi ancora nel 2021 crede di poter pronunciare frasi omofobe vergognose capaci solo di rinforzare la discriminazione. Chi detesta gli omosessuali in realtà ne ha paura, il diverso fa paura da sempre, ma a chi? A chi crede di essere il migliore solo perché il caso lo ha fatto nascere etero: il discriminatore, chiunque esso sia, è solo un despota e neppure illuminato. È una persona da rieducare con pazienza e tenace perseveranza per aiutarlo a comprendere la radice del suo pensiero distorto e disdicevole.

Se un cantante mette in luce la questione omosessuale, ben venga: a volte c'è più filosofia là dove sembra strano esserci. Non dimentichiamo come Platone considera l'amore, ossia una forza, come spiega nel dialogo Simposio, capace di spingere l'anima ad elevarsi dalla bellezza sensibile a quella ideale, l'amore è un perenne desiderio di ricongiungersi con l'unità perduta qualunque essa sia. L'amore non è politico, non lo si può chiudere in un preconcetto, egli è libero: dove c'è vero amore c'è libertà e dove c'è libertà c'è vero amore. Eros vola facendo vibrare le sue ali perenni sopra tutti noi senza distinzioni di genere, orientamento, identità... Non dimentichiamolo e, nell'attesa della norma, guardiamo al futuro grati della denunci


Maria Giovanna Farina (Il Mattino di Foggia, 3 maggio 2021)