La nostra Ucraina



 

Venti di guerra? La guerra al Covid sta lasciando spazio ad una guerra con le armi. Ai confini tra Russia ed Ucraina uomini in carne ed ossa sono in postazione mentre Europa ed USA minacciano di intervenire: nel 2022 siamo ancora qui a parlare di guerra armata. Il dialogo viene sempre riproposto come rimedio tra le parti... Nella mia neutrale visione mi trovo a riflettere e a ricordare che nel 1600 il filosofo Thomas Hobbes ci mise in guardia con la celebre espressione latina del commediografo Plauto vissuto tra il terzo ed il secondo secolo a.C. “homo homini lupus”: l’uomo è lupo per l’altro uomo. Nessuno ci è amico e se può soffiarci l’osso lo fa senza pensarci due volte, senza sentirsi in colpa perché ancor prima sempre i Latini ci insegnarono mors tua vita mea. La legge della giungla è sempre in agguato e grazie a questo istinto di sopravvivenza andiamo avanti senza voltarci indietro. Sopravvivere è il nostro compito e lo portiamo avanti liberi da sensi di colpa, un atteggiamento conforme alla legge di natura per cui è giusto badare a noi stessi, alla nostra vita e a quella dei nostri cuccioli. Il problema è che noi umani andiamo oltre, non ci fermiamo alla dura lotta per sopravvivere nel modo migliore possibile. Noi con la nostra evoluta corteccia cerebrale vogliamo sempre di più e la legge di sopravvivenza si trasforma in lotta di conquista da cui nascono le guerre.

Sarebbe il caso di fermarci a riflettere, magari per trovare una soluzione. Il filosofo non può scendere in politica se il suo compito deve essere, in fedeltà alla visione socratica, quello di una “Filosofia per vivere meglio”. E allora come possiamo vivere meglio gli uni con gli altri? La soluzione è molto lontana, ma non impossibile se noi cominciassimo ad osservare i lati positivi del vivere in pace con i nostri simili. Prima di tutto ri-considerando il senso dell’amore a partire dal nostro personale rapporto con chi ci sta accanto. Mi riferisco all’amore di coppia, quello vero e gratificante che tutti noi desideriamo ma non sempre troviamo: a volte ci arrendiamo ad un amore qualsiasi senza pretendere il meglio, con la paura di non trovare il grande amore viviamo nella mediocrità senza anelare a quell’eros grande e con la E maiuscola di cui Socrate parla nel Simposio. Un amore vero e sublime è il primo passo in direzione della serenità, verso una tranquillità dell’anima utile per non lasciar prevalere il nostro lato distruttivo. Questa possibile soluzione va ovviamente oltre la coppia, sarebbe altrimenti troppo riduttiva, ma guarda all'amore in tutte le sue forme, all'amore da investire in ogni azione umana. Non è utopia, è solo la ri-cerca delle radici del nostro essere dove amore nella lotta eterna con la sua antagonista morte cerca da sempre di sopravviverle. La filosofia, anche come possibilità educativa, va inserita sempre più nei curricola scolastici, se vogliamo un mondo a basso rischio di conflitto è necessario partire dalle radici della vita. Da quel luogo interiore dove vive la purezza e l'innocenza che crescendo può perdersi e a volte trasformarsi in crudeltà.



Maria Giovanna Farina (Il Mattino di Foggia, 27 gennaio 2022)