Eitan, un bimbo a metà
Al di là del caso in questione che forse avrebbe bisogno di silenzio, come chiedono gli avvocati delle parti, dobbiamo ricordare che un bambino è sacro nel significato più profondo del termine, egli è degno di rispetto e quando nascono diatribe “cruente” da tribunale vuol dire che si è andati oltre, non si tenuto conto del piccolo essere indifeso che ha bisogno di amore, tranquillità, equilibrio e stabilità emotiva da vivere in un luogo accogliente. Essere contesi tra le parti procura nel fanciullo un senso di dilaniante sofferenza che trova terreno fertile nella sua tenera e delicata interiorità, ciò accade anche ai figli di genitori separati quando diventano il capro espiatorio dei rancori genitoriali. Il bambino ama entrambi i genitori ma non può esprimere i suoi sentimenti liberamente: se mostra amore per uno l'altro sembra non approvare. Per non far torto a nessuno reprime l'amore ed al contempo sviluppa la rabbia per la coppia da cui è venuto al mondo. Il risultato è sofferenza che con la crescita può sfociare in antisocialità. Come ci ha insegnato la scomparsa psicoanalista Alice Miller, solo il bambino che è stato amato può capire e sviluppare l'amore altrimenti non avrà mai la possibilità di apprenderlo. Eitan ha bisogno di vivere il lutto per ciò che ha perduto, e non farsi sballottare dalle parti in causa. La cosa migliore è sempre fare il bene del piccolo e quindi gli adulti hanno il dovere di comportarsi con intelligenza: se non hanno il cuore che almeno usino il cervello. Maria Giovanna Farina (Il Mattino di Foggia, 24 settembre 2021) |