Draghi, da Euripide a Goldoni



 



Quando Draghi fu insediato nel febbraio del 2021 a capo del Governo io lo definii Deux ex machina, la divinità calata dall'alto tipica delle tragedie di Euripide, una divinità in grado di mettersi a capo del Governo dei migliori. Il nostro ha fatto l'impossibile per sistemare le cose nel nostro Paese, con il suo stile di inconfondibile autorevolezza ha messo tutti i parlamentari dei vari schieramenti al loro posto. Come un direttore d'orchestra, alla Muti, li ha diretti con maestria tenendo insieme le differenze. Un grande difficile lavoro portato a temine con successo, ma poi, perché c'è un poi, quando la pandemia non cessa di mordere la nostra vita ecco che tutto si complica e il Deus inizia ad arrancare mentre i DPCM tornano ad offuscare il nostro futuro.

E siamo all'oggi, al gennaio 2022, l'anno nuovo colmo di speranze, pieno di desiderio che questo maledetto covid 19 se ne vada definitivamente cosicché si possa ritornare a vivere, a lavorare, a sognare un futuro migliore per i nostri figli e per noi tutti. E invece arrivano nuove imposizioni, le tre dosi di vaccino che anch'io ho fatto non ci mettano al sicuro, abbiamo altri problemi come la mascherina all'aperto, il green pass per entrare un po' ovunque ed infine le nuove regole per i non vaccinati per cui, la più assurda, sembrava quella che per si poteva entrare nei supermercati solo per acquistare beni di prima necessità. Certo, non si può ridurre alla fame nessuno, ma guai se mentre stai acquistando il pane e la frutta o la carne ti venisse l'idea di mettere nel carrello una padella per la bistecca, quella non puoi comprarla e dovrai cuocere la bistecchina nella pentola rotta che hai a casa oppure lo farai insieme alla pasta. Così risparmi sulla bolletta del gas... Questa norma non è passata però senza green pass non si può andare ritirare la pensione all'ufficio postale. Dalla tragedia greca di Euripide siamo sprofondati nelle Baruffe chiazzotte di Goldoni e si potrebbe ridere a crepapelle se non fosse tragicamente in gioco la nostra esistenza.


Maria Giovanna Farina (Il Mattino di Foggia, 22 gennaio 2022)